Viene abbandonato dai compagni sull’isola di Lemnos ma senza le sue frecce, Troia non viene espugnata. Viene quindi condotto nell’accampamento acheo e guarito da Macaone.
Sofocle, nel Filottete, esegue una descrizione accurata della malattia: parla di ulcera del piede (vv 7, 291, 690, 697, 824), dolorosa (vv 9, 11), maleodorante (vv 520, 876, 890, 891, 1032), gemente materiale ematico (vv 695, 782-784).
Tra le ipotesi diagnostiche: il morso di serpente, probabilmente non velenoso, ha causato una ferita che si è infettata.
Nell’opera del Baldacci, si può osservare l’eroe sofferente e lo spasmo doloroso che attanaglia il piede sinistro.
Riferimento:
Vincenzo Baldacci (Cesena 1802-13 ), Filottete
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