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lunedì 3 maggio 2010

La ferita di Filottete

Filottete, famoso arcere della Tessaglia ed amico di Eracle, prese parte alla spedizione achea contro Troia. Morso da un serpente, riporta una ferita al piede che diventa una piaga cronica, dolorosa e maleodorante (Iliade II, 716-725).
Viene abbandonato dai compagni sull’isola di Lemnos ma senza le sue frecce, Troia non viene espugnata. Viene quindi condotto nell’accampamento acheo e guarito da Macaone.
Sofocle, nel Filottete, esegue una descrizione accurata della malattia: parla di ulcera del piede (vv 7, 291, 690, 697, 824), dolorosa (vv 9, 11), maleodorante (vv 520, 876, 890, 891, 1032), gemente materiale ematico (vv 695, 782-784).
Tra le ipotesi diagnostiche: il morso di serpente, probabilmente non velenoso, ha causato una ferita che si è infettata.
Nell’opera del Baldacci, si può osservare l’eroe sofferente e lo spasmo doloroso che attanaglia il piede sinistro.

Riferimento:
Vincenzo Baldacci (Cesena 1802-13 ), Filottete



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